Nizza. it e Pariani : Olio di Nocciola delle Langhe, un itinerario gastronomico da non perdere!

Sabato 2 agosto 2008

In tavola con l'olio di nocciola

“Stiamo parlando di un prodotto quasi sconosciuto al mondo”, spiega il professor Vincenzo Gerbi. È l’olio di nocciola tornato alla ribalta dopo che Mattia Pariani, collaborando con la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, a Cortemilia la patria delle nocciole ha appositamente realizzato una pressa idraulica con la quale ottiene una spremitura meccanica a freddo. Mentre per la tostatura, per garantire la massima intensità di profumo e sapore, si usa un forno a raggi infrarossi, lavorando sempre su piccole quantità. Dice Pariani: “Fino a sessant’anni fa era normale per i contadini fare olio di nocciola con piccoli torchi, dato che le olive erano troppo care. Poi col tempo la pratica si è persa”. Oggi l’olio di nocciola delle Langhe sta conquistando la gola di molti appassionati di cucina, e già alcuni dei nostri più grandi chef, tra gli altri Pinchiorri del ristorante di Firenze e Scabin del Combal Zero di Rivoli hanno aggiunto nella loro dispensa questo olio. La ragione sta nel fatto che ci troviamo davanti ad un prodotto che ha delle caratteristiche uniche ed originali; si presenta con un bel colore giallo intenso, un sapore fruttato e morbido. Ottimo dunque per piatti freddi come insalate e carni crude o la salsiccia di Bra, ma anche carpacci ed insalate di pesce. Grazie a Slowfood e ai più grandi chef italiani nel mondo di quest’olio sentiremo sempre più parlare
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